Il diabete mellito nel cane e nel gatto è senza dubbio tra le malattie endocrine più frequenti. Si manifesta con un aumento della sete e un aumento della quantità di urina prodotta, perdita di peso e aumento dell’appetito. È dovuta ad una diminuita secrezione o una diminuita azione dell’insulina. Una volta eseguita diagnosi di diabete melllito nel cane e nel gatto la terapia ha come obiettivo il controllo della glicemia attraverso una adeguata terapia dietetica associata alla somministrazione di insulina e ad una appropriata quantità di esercizio fisico.

Per quanto scontato, è giusto rimarcare l’importanza della costante presenza di acqua fresca a disposizione di cani e gatti in quanto i pazienti diabetici possono andare incontro a disidratazione.

Fonti di carboidrati digeribili nella dieta in presenza di diabete mellito nel cane e nel gatto

La scelta della fonte di amido da includere nella dieta del paziente diabetico è di estrema importanza in quanto condiziona direttamente la glicemia post-prandiale. Tra le diverse fonti di amido impiegabili nell’alimentazione del cane andrebbero preferite quelle ricche di fibra solubile, come ad esempio alcuni cereali come orzo, avena e segale e alcuni legumi quali piselli, lenticchie, fagioli, ecc., in quanto l’effetto di questo tipo di fibra rallenta i processi digestivi ed evita bruschi innalzamenti della glicemia post-prandiale.

Sarebbe invece bene evitare, o comunque limitare, l’impiego di alimenti ad alto indice glicemico come riso bianco, frumento, mais e patate. Ovviamente, anche la quantità complessiva di amido della dieta influenza la glicemia e dovrebbe essere limitata, in particolar modo nel gatto, la cui attitudine carnivora rende più difficile la gestione del glucosio originato dalla digestione dell’amido.

Proprio nei gatti affetti da diabete mellito pare opportuno ricorrere all’impiego di una dieta ad alto contenuto proteico che non contenga amido o lo contenga in quantità molto moderate (ricorrendo comunque a fonti di amido a basso indice glicemico) al fine di migliorare il controllo della glicemia. Tutto lascia presumere che un approccio di questo tipo possa dare benefici anche nel cane affetto da diabete mellito.

In nessun caso la dieta dovrebbe contenere quantità significative di zuccheri, il cui contenuto è spesso elevato negli alimenti semi-umidi per cani e gatti.

L’importanza della fibra in presenza di diabete mellito nel cane e nel gatto

L’impiego di fonti di amido ricche di fibra è utile nel controllo della glicemia post-prandiale. Tra l’altro, l’aggiunta di alimenti fibrosi serve a ridurre la densità energetica della dieta e potrebbe favorire la perdita di peso in presenza di obesità, una condizione che, come si è già detto, è molto comune nei gatti diabetici.

Le proteine e il diabete mellito

Per i motivi già ricordati in merito alla necessità di limitare i carboidrati, le diete per cani e gatti diabetici sono in genere ricche di proteine senza i picchi glicemici che caratterizzano invece l’assunzione di un pasto ricco di carboidrati ad alto indice glicemico.

L’importanza dei lipidi

Controllo del rapporto omega 6 / omega 3 e controllo dell’apporto calorico in pazienti soprattutto gatti predisposti al sovrappeso.

I minerali e le vitamine

Per quanto riguarda i macro elementi minerali, e gli elettroliti Na, K e Cl in particolare, è bene che la dieta li contenga in quantità adeguate visto che la poliuria di cui l’animale soffre ne aumenta le perdite per via renale. Ovviamente, qualora il diabete sia associato ad insufficienza renale, i livelli di fosforo e cloruro di sodio presenti nella dieta dovranno essere limitati. Similmente, la dieta dovrà contenere livelli adeguati di oligo elementi minerali e vitamine.

Gestione nutrizionale nel diabete mellito

Una volta che si è scelta la dieta più appropriata, rimangono da definire la quantità di cibo ed il numero di pasti che l’animale riceverà giornalmente. In questi casi, quindi, la quantità di cibo verrà calcolata in modo da favorire il dimagrimento del gatto attraverso una restrizione dell’apporto di energia. Viceversa, in altre situazioni, è possibile che il paziente sia troppo magro il più delle volte questa magrezza è causata dal mancato controllo della patologia, e ci si proponga di fargli riprendere peso aumentando la quantità giornaliera di cibo.

Il diabete mellito nel cane e nel gatto viene gestito quindi non solo attraverso la terapia farmacologica ma anche attraverso una gestione nutrizionale adeguata. Scopri come posso aiutare il tuo animale a vivere meglio, prenota una consulenza nutrizionale.

Dr.ssa Francesca Gabriele

Sono la Dr.ssa Francesca Gabriele.

Nel 2010 mi sono laureata in Medicina Veterinaria presso l’Università di Bologna e mi sono iscritta all’ordine dei Medici Veterinari di Roma, iscrizione n° 2131.

Dopo aver maturato una solida esperienza clinica nell’ambito della medicina interna, ho deciso di approfondire la branca della nutrizione clinica del cane e del gatto completando con successo il percorso di “Nutrizione Clinica” SCIVAC conseguendo il General Practioner Certificate (GPCert) in Small Animal Nutrition.

Ad oggi collaboro con diversi professionisti per lo sviluppo di piani alimentari e offrio la mia consulenza nell’ambito della dietetica clinica del cane e del gatto.

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Francesca Gabriele nutrizionista veterinario